Partito alla grande mi sono ben presto imbattuto nella bad run e ho compreso che negli heads-up (nei testa a testa) è davvero pesante e capace di mandare in “tilt” il più solido dei giocatori. Così, grazie a una serie incredibile di scoppi che mi ha fatto fare un down di circa 25 buy-in in una mezza giornata o poco più, ho praticamente fatto pari, o poco meno, nei priomi due giorni di gioco. Mi spiego meglio: ho chiuso in perdita e con roi negative, ma le ho ripianate grazie al megarakeback di GoalWin (62% netto) e nonostante il “tilt” che mi ha portato a giocare in maniera non razionale e professionale.
A dire il vero mi ero scoraggiato: mi sembrava impossibile un down così veloce e così repentino… Per fortuna mi ha rincuorato colui che reputo il miglior giocatore italiano di sit’n go a un tavolo e di heads-up, l’amico Massimo Mosele, famoso con il nick “MaxShark”, che mi ha confermato come un down come il mio sia quasi la normalità per la bad run nei testa a testa. Una rtesi peraltro confermata dal grafico “aggiustato” escludendo sfortuna e fortuna da Holdem Manager, secondo il quale avrei dovuto essere in attivo, compreso il rake back, di circa 300 euro nei primi due giorni di gioco.
Rincuortato, più che da Holdem Manager, dall’esperienza di Maxshark, mi sono riseduto ai tavoli dei sti uno contro uno, mantenendo la calma anche di fronte a sconfitte incredibili date da combinazioni impossibili centrate runner runner. Alla fine, la calma ha avuto la meglio, la bad run mi ha abbandonato e ho riniziato a risalire con un ritmo che secondo me è più che rassicurante in prospettiva e che, se riuscirò a confermarlo, dovrebbe portarmi un utile medio di circa 150 euro al giorno giocando sit da 22 o, al massimo, da 33 dollari.
Il mio approdo nella specialità heads-up, comunque, è ancora in piena fase di sperimentazione visto il basso numero di partite giocate, circa 150. Un campione troppo basso per trarre le prime conclusioni attendibili visto che il campione in questione è ancora troppo influenzabile dalla varianza (fortuna o sfortuna), positiva o negativa che sia.
In ogni caso, sono ottimista sul buon esito di questo periodo di sperimentazione. Anche se questi heads up mi stanno facendo trascurare i tornei multitavolo, in pratica la specialità che amo di più e dove ottengo i migliori risultati.
Ciao Enrico.
Credo che lo scoglio piu’ duro da superare per avere successo col poker sia la gestione ottimale delle badrun, a qualsiasi livello e a qualsiasi specialita’:
ci sono periodi che perdi, perdi e riperdi e questo fa parte del gioco, se pensi a tutti i downswing che si prendono Tom Dwan, Gus Hansen, Doyle Brunson…. eppure sapranno giocare ?
Conosco di persona giocatori fortissimi che hanno preso delle batoste al cash non indifferenti, giocatori skillatissimi che per un anno non sono arrivati al final table nei MTT….
Penso che l’unico modo, oltre che a studiare e cercare di migliorare le proprie mosse, sia lavorare sulla propria psiche: e’ vero che la varianza ci mette del suo, ma il 70% della “colpa” e’ da attribuire a noi stessi. A me per primo.
Concordo in pieno. Ogni euro risparmiato in una bad run ben gestita equivale ad un euro in più di vincita… E l’ho capito sulla mia pelle visto che una bad run alla fine dello scorso anno mi costava circa 5000 euro mentre una simile oggi mi costa circa un quinto, anche se più pesante…
Quindi, grande attenzione all’aspetto pscicologico visto che oggi la differenza sul mio bilancio degli hu non la fa ne la bad run nè il buon gioco.. ma il tilt conseguente alla bad run che mi ha fatto buttare via almeno 10 buy-in. Del resto, negli hu in bad run è molto più difficile mantenrfe la calma… Ma se è lecito sbaglaire la prima volta non lo è farlo anche la seconda….