Usa e Italia… Quando i media non informano ma combattono una guerra politica senza regole e senza neppure pudore

Mi sento, talvolta, quando scrivo queste cose, una sorta di folle Don Chisciotte della Mancia, anche se mi piacerebbe essre un moderno Davide che abbatte il gigante Golia… Pazienza…Se un Salvini qualunque, oggi, dicesse “non venitemi a dire che il raffreddore si cura con docce nasali di idraulico liquido”, domani sui media italiani -che combattono una guerra politica, senza regole, anziché informare- leggeremmo: “Il raffreddore si cura con docce nasali di idraulico liquido”, parola di Salvini…
Facebook e Youtube sarebbero invasi di brevissimi video dove dove si vede il Salvini di turno comparire all’improvviso e consigliare docce nasali di idraulico liquido per curare il raffreddore… Corsera, La Stampa, Repubblica, La7 e finanche la Tv di Stato troverebbero il “giusto” evidente spazio da dedicargli…

Le bacheche Facebook sarebbero invase, tutte grazie ai tag, di questo tormentone e a nulla varrebbe, se non a beccarsi qualche insulto, ogni sforzo di chi tenta di spiegare che si tratta di una fake-news “casualmente sfuggita” a siti e commissioni varie di fact-checking… Succede in Italia, ma non solo…

Così, Trump -che pure ha la colpa di muoversi con il bon-ton di un elefante in una cristalleria- è il cattivone di cui finalmente il mondo si è liberato… E poco importa se nessuno, a parte i “poll” di AP Press rilanciati all’unanimità dai media anti-sovranisti (praticamente quasi tutti) di mezzo mondo, ha ancora ufficializzato i risultati dei conteggi negli Stati chiave… Ma tant’è.

Premesso ciò, chi conosce Trump come l’idiota che ha consigliato di curare il Covid iniettandosi candeggina nelle vene -cosa peraltro palesemente falsa, e so che qualcuno resterà sconvolto trovando parole che minano la sua profonda verità in tal senso- sa cosa ha ereditato Trump dal Premio Nobvel per la Pace, il democratico Barak Obama, e dal suo vice “Sleepy Joe” Biden e cosa lascerebbe, oggi, al suo successore se perdesse le elezioni?
Ce lo spiega benissmo Ferdinando Fedi su L’Opinione, di certo non etichettabile come quotidiano sovranista…

E, dopo averlo letto, non vergognatevi se vi sentirete degli idioti manipolati per anni: sareste in ottima compagnia… Per consolarvi pensate a chi non riuscirà neppure a sentirsi “idiota manipolato”…

Ma ecco l’interessante e breve articolo: “Il mondo migliore che ci lascia Trump“:
“Quello che più incide della politica americana sul resto del mondo è la strategia internazionale dalla quale dipendono i destini di popoli come il nostro. Basti pensare ciò che ha comportato per noi la dissoluzione della Libia causata dall’ingerenza franco statunitense. Ancora ne piangiamo le conseguenze. Vediamo allora ciò che è cambiato nel mondo in questi ultimi quattro anni, con lenti da fotografo, esponendo fatti molto oggettivi che anche i più onesti tra gli avversari casalinghi di Donald Trump hanno dovuto ammettere.

Sarà un caso o sarà stato molto sfortunato il suo predecessore alla Casa Bianca ma gli anni dal 2008 al 2016 sono stati caratterizzati dalla più grande destabilizzazione globale degli ultimi decenni. La seconda Guerra Fredda fra Usa e Russia, culminata con l’uscita dal G8 di Vladimir Putin e la rottura degli accordi Nato-Russia di Pratica di Mare, si era ramificata in tutti i teatri internazionali. Un’improvvida “Primavera araba” aveva totalmente destabilizzato il nord Africa e il Medio Oriente, aprendo la strada al fondamentalismo e creando situazioni di crisi irreparabili come in Libia e in Siria. È di quegli anni la nascita dello Stato islamico (Is) dovuta ad una scellerata gestione post conflittuale in Iraq. Il conseguente fenomeno dei foreign-fighters purtroppo lo hanno ben conosciuto molti Paesi europei feriti dalla nuova forma di terrorismo. Anni che si ricorderanno per i bombardamenti americani in Afghanistan, Yemen, Somalia, Libia, Iraq e Siria, con il record di ingerenze degli Stati Uniti in virtù della cosiddetta “responsabilità di proteggere” Paesi in cui si verificano lesioni dei diritti umani. Una Cina – qui sulla “responsabilità di proteggere” e sui diritti umani si era messa una pietra sopra – che ha colonizzato indisturbata l’Africa e ha silenziosamente invaso il pianeta. Lo stesso Israele ha potuto tranquillamente aumentare gli insediamenti in Cisgiordania in barba alla professata vicinanza di Obama al popolo palestinese. Infine, la grana delle grane che si è trovato sul tavolo Trump sin dai primi giorni di presidenza: la Nord Corea e la minaccia di proliferazione di missili intercontinentali.

Questo è il quadro planetario, non propriamente pacifico, che si è trovato a gestire Trump al suo arrivo. Qualora non venisse rieletto, vediamo cosa lascia Trump al suo successore e al mondo intero. I rapporti con la Russia si sono ricomposti e la silenziosa alleanza sul terreno tra le due potenze ha consentito di sconfiggere lo Stato islamico (Is). Bashar al-Assad è ancora lì, le truppe americane hanno lasciato il teatro e la Siria non ha seguito il triste destino di Iraq e Libia. A seguito della valutazione sull’impossibilità di mantenere all’infinito forze straniere in Paesi sovrani, è iniziato il ritiro graduale dell’esercito statunitense da Iraq e Afghanistan. Al fine di giungere ad una pace tra Israele e Palestina, sono stati sottoscritti accordi con Paesi arabi la cui sola negoziazione era ritenuta sino ad oggi impensabile. La voce grossa con l’Iran ha costituito la strategia del brinkmanship (politica del rischio calcolato) per cercare di ottenere un nuovo accordo recante la sospensione totale, non parziale, dell’arricchimento dell’uranio. La Cina non è stata considerata un partner commerciale per cui ne è conseguito uno scontro che solo il futuro ci rivelerà quanto possa essere giustificato. Anche la contrapposizione con la Corea del Nord, che per lungo tempo ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso, si è stemperata con il dialogo. Alla fine, il temuto Kim Jong-un ha accolto per la prima volta nella storia un presidente americano in Corea del Nord per una stretta di mano.

In ogni caso, come più volte ripetuto da questo giornale, il risultato più concreto è che negli ultimi quattro anni nessun nuovo conflitto è stato generato nel pianeta. Sarebbe bello poter aver ancora il tempo necessario per assistere alla pacificazione del conflitto israelo-palestinese. I risultati elettorali delle elezioni statunitensi pare non lo consentano, comunque grazie presidente Trump per averci lasciato un mondo migliore”.

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