Singolare coincidenza: in passato più potere aveva AP più potere aveva il “gruppo occulto”. E oggi per RF il “caso-Buriani” non esiste…

I primi atti controversi: dopo che AP ritira la delegazione di governo, Berardi e la Ottaviani decretano la fine degli ex-socialisti. Poi si cambiano i vertici di Banca Centrale e Banca Commerciale Sammarinese viene “espropriata, per vendette politiche, con bilanci in attivo, prestiti a Cassa di Risparmio ed altre banche, e in piena ristrutturazione interna”.
Potrebbe essere una semplice coincidenza, ma solo con il ritorno di Repubblica Futura, presieduta da Mario Venturini, all’opposizione si è scoperchiato il pentolone di un “potere occulto” il cui ambito di influenza è cresciuto proporzionalmente all’aumento del peso politico di Alleanza Popolare.

SAN MARINO – Tutto ha inizio nel 2006… Quando la sinistra, forte di un ottimo risultato elettorale, sdogana Alleanza Popolare potandola al governo nella XXVI legislatura. Tito Masi e Valeria Ciavatta guidano i ministeri, rispettivamente, all’Industria e agli Affari Interni… E’ una vera svolta politica che, dopo decenni, porta il Pdcs sui banchi di opposizione.

In quegli anni il potere e l’influenza di un gruppo facente capo -ci dice la Commissione di Inchiesta- all’Ing. Marino Grandoni si rafforza pesantemente e la Democrazia Cristiana è minata da una lotta intestina pesante fra le sue componenti che finirà con la totale perdita di potere delle correnti filo-socialiste, dominanti fino a quel momento e capaci di imporre una lunga stagione di governo di centrosinistra che vedeva in Gabriele Gatti da una parte e in Fiorenzo Stolfi dall’altra, i due leader di partito e di governo.

Se dovessimo riassumere in un grafico -che ormai tutti sapremmo leggere dopo il martellamento a cui siamo stati sottoposti in questo periodo di pandemia- il mutamento politico sammarinese raffrontandolo con la crescita del potere del cosiddetto “potere occulto”, che sarebbe poi arrivato a stravolgere lo stato di diritto asservendo ad interessi privati organismi di vigilanza, parte del Tribunale, informazione e politica, avremmo due linee dove una è inversamente proporzionale all’andamento dell’altra: più cala la linea che indica la forza politica delle correnti democristiane filosocialiste e socialiste e, di riflesso, cresce il potere di Ap; più si innalza la linea che indica il radicamento nelle istituzioni e l’influenza su decisioni chiave per il futuro del Titano del gruppo di “potere occulto”. Coincidenza? Chissà…

Sta di fatto che la prima azione eclatante di influenza degli assetti politici perpetrata dalla -come riecheggiato in Consiglio Grande e Generale- “cricca” risale al 2008 quando viene vanificato -dal dietrofront improvviso dell’ultimo minuto di Fabio Berardi e Nadia Ottaviani, di area socialista, indicati dalla Commissione come “vicini” al gruppo Grandoni- il governo dei 31 voluto proprio dall’area socialista, soprattutto stolfiana, del Psd.

Senza il dietrofront dei due consiglieri sarebbe nata una maggioranza di sinistra che avrebbe ridato peso politico agli ex socialisti e lasciato il Pdcs all’opposizione. Ma così non fu. La crisi aperta settimane prima da -guardacaso- Alleanza Popolare che decretò la fine del governo che era dominato dal Psd con grande peso socialista, tanto che il Ministro degli Esteri era, appunto, Stolfi, aprì il campo alle elezioni e, quindi, al primo governo a guida AP, tanto che i due dicasteri chiave, Esteri e Interni, appunto, furono affidati ad Antonella Mularoni e Valeria Ciavatta, con, fra gli altri, Fabio Berardi, eletto in Arengo e Libertà, partitino dalla percentuale insignificante conquistata nelle urne, “premiato” con la Segreteria di Stato per il Turismo.
Da quel giorno, con alla guida del Paese un governo a guida Ap, supportato da una Pdcs ormai preda di guerre intestine, reduce da una doppia scissione e sempre più debole, l’influenza del “gruppo di potere occulto” è andata progressivamente e costantemente a radicarsi sempre più pesantemente nelle Istituzioni della Repubblica.
Non è un caso che dopo mesi di scontri e polemiche, nel gennaio del 2010, il gruppo dirigente di Banca Centrale leva bandiera bianca e rassegna le sue dimissioni aprendo il campo ad una gestione del massimo organismo di controllo del mondo bancario e finanziario sammarinese finalizzata -lo sostiene la Commissione- a favorire gli amici e “punire”, creare problemi ai nemici.
Si arriva, così, con ispezioni cancellate e azioni quanto mai controverse, alla vicenda Banca Commerciale Sammarinese quando si chiuse -lo ricordava appena ieri Emilio Della Balda in un articolato intervento social (https://www.facebook.com/emilio.dellabalda/posts/1803528949786317)- una banca in salute. Non è vero -spiega- “che Banca Commerciale Sammarinese è fallita”, “in realtà BCS è stata espropriata, per vendette politiche, con bilanci in attivo, prestiti a Cassa di Risparmio ed altre banche, e in piena ristrutturazione interna”.
Magari -conclude- si facesse una inchiesta severa su Banca Commerciale e si potessero far emergere i gravi interventi dei potentissimi politici di allora, nonché le orribili manovre che ci sono state dietro. Potrei dare un grosso contributo per fare conoscere la realtà delle cose…”.
Un intervento che ci offre anche la rarissima presa di posizione di Giuseppe Roberti, la cui testimonianza -nonostante la sua disponibilità a testimoniare per rogatoria da una procura italiana- non è mai stata acquisita agli atti del “Processo Mazzini”, in cui era peraltro imputato. “BCS -spiega lo stesso Roberti commentando il ‘thread’ di Della Balda- non ha subito alcuna condanna da parte di nessun tribunale. E’stata commissariata quando si è saputo che un’importante famiglia araba, con partecipazioni in Fiat e Banca di Roma, aveva deciso di trasferire (banca su banca) in BCS ben 400 milioni di euro”.

Banca Commerciale Sammarinese non ha rubato soldi a nessuno, casomai è stata vittima di una truffa da 21 milioni di euro e, cosa assurda, i principali responsabili di quella truffa sono uno direttore e l’altro presidente di banca”. Parole pesanti, che ci limitiamo doverosamente a riportare visto il ruolo che i due hanno avuto e che lascia intendere una profonda conoscenza della vicenda.

Da lì ai giorni nostri i fatti controversi a cui i sammarinesi hanno assistito nel mondo bancario e finanziario sono diversi e inquietanti… La vicenda Asset Banca, “chiusa” nonostante i soci avessero avanzato la disponibilità a ricapitalizzare, l’arresto -secondo la Commissione ordinato dagli uffici del CIS– di un ministro e della sua compagna poche ore prima che formalizzassero la cessione di Euro Commercial Bank ad un grande gruppo internazionale, le inchieste ad orologeria (di questo parleremo bene domani, ndr) aperte verso i “nemici” e i vertici degli organismi di controllo “sgraditi”, alimentate sotto dettatura dagli organi di informazione compiacenti e chi più ne ha più ne metta…

Oggi, finalmente, si sta facendo luce su questo “Stato occulto nello Stato”… Arrivano le prime sconvolgenti verità, guardacaso, quando Alleanza Popolare o i suoi nipoti di Repubblica Futura hanno dovuto lasciare i posti di potere e di governo… Coincidenza? Forse… O, forse, si spiega così la veemenza dei recenti attacchi di RF verso il governo ai primi passi fatti -si presume- per ripristinare lo stato di diritto nel Tribunale sammarinese, forse unica istituzione dove ancora la “cricca” aveva i suoi “uomini”… Coincidenza anche questa battaglia contro le “ingerenze” del “governo senza di loro” verso l’assetto del Tribunale che, sempre secondo la Commissione- ne avrebbe fatte di cotte e di crude in questi anni? Forse…
E, infine, coincidenza anche la dimenticanza, nell’odg proposto da RF al Consiglio Grande e Generale per la conclusione del dibattito parlamentare sugli esiti dei lavori della Commissione di Inchiesta, di ogni riferimento al giudice Alberto Buriani -indicato come “braccio” del “potere occulto” nel Tribunale (difficile però credere possa aver fatto tutto da solo)- e alla gestione scellerata e in violazione di basilari norme del diritto della giustizia sammarinese, asservita agli interessi del “potere occulto”? Forse…
Forse sì… O forse no?

Enrico Lazzari

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